film horror

R.I.P. Movie: The Werewolf (1913)

“They seem to have disappeared as by enchantment, sir” (1)

The Werewolf, 35mm, 2 reel, 500 m, 18′, b/w, silent, Henry MacRae, 1913.

foto the werevolf

Foto trovata sul sito IMDb

Film americano girato dal regista canadese Henry MacRae e prodotto dalla casa di produzione americana Bison Motion Pictures, attiva tra il 1909 ed il 1917, nota anche con il nome 101-Bison .

La 101-Bison produsse oltre seicento film della durata di un rullo (cortometraggi), quasi tutti di genere western.

Il regista più famoso che collaborò con la casa di produzione fu John Ford che realizzò alcuni dei sui primi film muti.

The Werewolf è considerato il primo film della storia del cinema con protagonista la figura del lupo mannaro, creatura mostruosa la cui mitologia sembra avere origini ancestrali. In questo caso, la figura del licantropo è ispirata ad alcune leggende appartenenti alla cultura della tribù Navajo.

Si dice che il cortometraggio fosse ispirato ad un brevissimo racconto scritto da Henry Beaugrand, The Werewolves (1898), ambientato nel diciottesimo secolo e da cui fu tratto il film muto francese Le Loup-Garou (1923). Il racconto di Beaugrand fu adattato per il cinematografo da Ruth Ann Baldwin, considerata una delle prime registe e sceneggiatrici del cinema americano.

Inoltre, è probabile che il soggetto della pellicola consistesse in un intreccio tra generi, quello western e quello horror.

Se così fosse, questo film ha anticipato di molti anni il noto filone cinematografico dedicato ai “mostri” degli anni ’30 (i famosi Frankenstein, Dracula, La Mummia).

Purtoppo il negativo originale e le copie esistenti del film sono andate distrutte nel 1923 durante un incendio divampato presso gli Universal Studios.

(Fonti: sito Mount Royal University; sito web dedicato ai film con protagonisti i licantropi; libro The Mammoth Book of Wolf Men, di Stephen Jones; sito IMDb; sito Cinefania; sito Hollywoodland; sito davestarn; sito Women Film Pioneers)

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R.I.P. Movie: Drakula halála – Dracula’s Dead (1921)

“Drakula is coming” (1)

 

Drakula halala

 

Dracula’s DeathDrakula halála b/w, 1448 metri, 35mm, Károly Lajthay, 1921

Pillola di Halloween. Niente panico, non nuoce gravemente alla salute, non è avvelenata e non trasforma in zombie o vampiri assetati di sangue. A proposito degli amici vampiri, ecco una chicca cinematografica succulenta, avvolta nel mistero e nel condizionale più selvaggio. Alcuni studiosi e appassionati del genere horror affermano che il film austro-ungherese Drakula halála del regista ungherese Lajthay, sarebbe la prima trasposizione cinematografica del mito di Dracula, contrariamente a quello che si è sempre pensato, ovvero che il film Nosferatu di Muranu del 1922 fosse la prima apparizione sul grande schermo della mitica figura del vampiro. Secondo le fonti consultate, il film fu completato e proiettato prima del film di Murnau e se un giorno tali fonti dovessero risultare attendibili, il film cult di Murnau non dovrebbe essere considerato il primo film di Dracula della storia del cinema. Le fonti per accertare che Drakula halála sia stato proiettato prima del bellissimo Nosferatu sono esigue e consisterebbero in alcuni articoli di riviste e pubblicità del 1921. In un saggio scritto da Gary D. Rodhes, un ricercatore e professore di cinema, si afferma con certezza fin dal titolo che il film di Lajthay è da considerasi il primo film su Dracula, anche se le ipotesi e i forse presenti nel saggio sono troppi. Cercando di mettere insieme tutti i pezzi, posso dire che non solo le informazioni che circolano sul film sono poche, talvolta sono anche discordanti. A mio parere le ragioni di tutti questi dubbi sono dovute al fatto che si tratta di un film appartenente ad una cinematografia, quella ungherese, povera, poco conosciuta e studiata. C’è poi un elemento non trascurabile: la pellicola è uno dei tanti film muti scomparsi nel nulla. Nessuna copia è mai stata ritrovata. Anche riguardo alla sua scomparsa sono state fatte varie ipotesi. Gary D. Rodhes afferma che, dopo la primavera del 1923, il film scomparve sia dalle sale ungheresi, sia da quelle austriache e non se ne seppe più nulla, mentre John L. Flynn afferma che sarebbe andato perduto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tutti concordano nel dire che Lajthay scrisse il film con M. Kertész, un noto regista che lavorò con Bela Lugosi in 99 (1918) e che in seguito avrebbe diretto alcuni film a Hollywood usando lo pseudonimo di Michael Curtiz, sì, proprio lui, il regista del celebre Casablanca (1943). Drakula halála fu prodotto dalla società Lapa Film Studio, girato presso gli studi Corvin Filmgyár a Budapest, proiettato per la prima volta a Vienna nel febbraio del 1921 e presentato nelle sale ungheresi solo nel 1923, un anno dopo la proiezione di Nosferatu. Non sono state trovate fonti successive al 1923, quindi non se ne conosce il destino distributivo. Si possono trovare versioni discordanti anche riguardo al soggetto del film. Le informazioni più approfondite, ma non certe al cento per cento, rimangono quelle divulgate da Rodhes e L. Heiss, quest’ultimo ricercatore e studioso di cinema muto che ha condotto molte ricerche sul film. Nel suo blog, Heiss afferma che, grazie all’aiuto di un suo collega ungherese, Farkas, le ricerche e le evidenze trovate hanno portato alla scoperta di un filmbook dal titolo The Death of Drakula, scovato alla National Library ungherese. Dopo aver analizzato articoli di giornali, riviste d’ epoca e alla luce della scoperta del filmbook Heiss suggerisce che la trama non consisteva né in una trasposizione o adattamento cinematografico del celebre romanzo Dracula di Stoker, né che ci fosse una connessione tra la trama del film e le leggende della tradizione rumena legate alla figura del Conte Vlad di Transilvania. Probabilmente il regista trasse l’idea della figura del vampiro dal libro dello scrittore irlandese e la adattò liberamente al plot del suo film. G. D. Rodhes parla del filmbook nel suo saggio e ne fornisce una traduzione in inglese. Non solo, azzarda anche alcune supposizioni. Infatti scrive che il racconto fu pubblicato nel 1924 con il titolo Drakula halála e venne scritto da Lajos Pánczél, uno scrittore e sceneggiatore ungherese. Rodhes ipotizza una corrispondenza tra il racconto e la trama del film e l’eventualità dell’esistenza di un’edizione precedente al 1924, risalente tra il 1921 e il 1923, senza però riportare fonti ufficiali. Purtroppo sono solo supposizioni, nessuna prova certa, Dott. Watson! Nel racconto, si parla esplicitamente del film e del suo cast, testimonianza che potrebbe aiutare a ricostruire o almeno a immaginare la trama della pellicola perduta. Il condizionale è d’obbligo, visto che non ci sono prove di una corrispondenza tra la trama del racconto di Pánczél e la trama del film.  Tante domande e poche risposte; peccato, non resta che sperare che un giorno qualcuno inciampi nella bobina di Drakula halála, magari in Transilvania, all’ombra di un castello oscuro e tenebroso.

Drakula halala

(foto/photos: trovate sul web/found on the www; fonti: citazione 1, Mozi és Film, Advertisement 1923; www.hitchcock.hu ; Heiss Lokke blog ; John L.Flynn: Cinematic Vampires, McFarland, USA, 1992Gary D. Rhodes essay, Drakula halála (1921): The Cinema’s First Dracula, The Queen’s University Belfast, Horror Studies Volume 1 Number 1, 2010; The Bioscope ; )