
Materia Obscura, Jurgen Reble
“My trees are full of films.”
Jürgen Reble
Materia Obscura-The film HDV; 105′; Jurgen Reble.
Perforare, incidere, graffiare, raschiare. Macchina da cucire, coltello, martello, saldatrice, rifinitrice di precisione, tenaglia, forbici. Verbi e sostantivi che si usano solitamente per descrivere il lavoro o il laboratorio di un artigiano, non quello di un regista. L’oggetto della pillola di cinema di oggi non è un falegname, ma Jürgen Reble, un artista-artigiano che realizza film trattando manualmente pellicole found footage, aiutandosi con sostanze chimiche e con macchine e attrezzi non propriamente cinematografici. L’artista tortura e distrugge l’oggetto del suo desiderio. Il suo scopo è quello di stressare e manipolare violentemente il supporto per scoprirne i limiti, talvolta superandoli, come accade durante le performance live, quando l’artista-carnefice porta il materiale direttamente alla distruzione. Reble è stato membro di un gruppo di artisti tedeschi di nome SCHMELZDAHIN, fondato alla fine degli anni ’70 e di cui fecero parte Jochen Lempert e Jochen Muller. Il gruppo voleva sperimentare nuove forme filmiche ed era particolarmente interessato al decadimento fisico delle pellicole in nitrato e ai processi chimici prodotti durante e dopo lo sviluppo della pellicola. La sperimentazione con il materiale filmico consisteva nel provocarne il danneggiamento, abbandonando le pellicole appese ad alberi in balia degli agenti atmosferici o lasciandole sotterrate in giardino per alcuni mesi, in modo che venissero attaccati da muffe e batteri. Trattavano le pellicole con sali, li facevano essicare e cristallizzare sulla gelatina, incidevano segni grafici con aghi e carta abrasiva, le sbiancavano, le trattavano con agenti chimici, le coloravano e facevano “esplodere” i colori, formando nuove forme e strutture. Terminata l’esperienza con il gruppo, Reble ha continuato a fare quello che ha sempre fatto fin dai primi esperimenti filmici, uno studio artistico sulla chimica del supporto. Materia Obscura è un film sonoro realizzato digitalizzando e analizzando frame by frame alcuni stralci del film muto“Instabile materie”, opera della durata di 70 minuti, realizzata nel 1995 seguendo i procedimenti di tortura chimica delle pellicole 16mm sopra descritti.
“This film is made by some beautiful and unique alchemical transformations of the film material itself. It is a visual expedition into the world of matter, which shows the bizarre richness of the smallest particles floating in the film emulsion. The crystals’ constantly changing structures, enriched by the textures, bring about an almost tactile experience, a visual expression of its own base matter.”
Per analizzare approfonditamente le sequenze, l’artista ha sfruttato alcune potenzialità che possono offrire il computer e l’editing digitale. Ha rallentato la velocità di scorrimento delle immagini e, aiutato dall’alta risoluzione, ha scoperto nuove composizioni e inediti “chemograms”, le morfologie chimiche tanto amate dall’ “alchimista” di Bonn.
(Fonti. 2°cit.: sito ufficiale di Jürgen Reble. Cit. iniziale: sito di Mike Hoolboom, You destroy everything: an interview with Jürgen Reble and Christiane Heuwinkel, 1990)