Le due fotografie di pellicole danneggiate inserite nel post raccontano una storia affascinante e tragica. Si tratta di home movies girati in Super 8 da Helen Hill, una filmmaker indipendente di New Orleans specializzata nella realizzazione di film di animazione. Nonostante l’artista fosse interessata alla manipolazione e all’alterazione manuale delle pellicole, gli spezzoni di Super 8 mostrati in queste fotografie non furono danneggiati intenzionalmente da lei, ma dalla furia dell’uragano Katrina che si scatenò sulla città di New Orleans nel 2006. La natura ha lasciato il segno sui film e sembra aver creato manipolazioni e alterazioni degne dei migliori found footage film che ho visto. Ho letto che, salvato il salvabile, Hill spedì i film infangati e sporchi ad un laboratorio specializzato per la pulitura, ma il laboratorio si rifiutò di farlo a causa dello stato delle pellicole che erano talmente sporche da compromettere l’attrezzatura. Helen decise di pulire da sola i suoi film, cercando informazioni sul sito Urbanski Film e chiedendo consigli al suo proprietario che le spedì un prodotto specializzato per la pulitura delle pellicole, il FilmRenew, capace di eliminare le muffe. Il procedimento di pulitura delle pellicole fu semplice e casalingo: gli home movies vennero immersi nel FilmRenew, poi asciugati con stracci di cotone e riavvolti in bobine di plastica. I risultati della pulitura furono la perdita delle sperimentazioni con i colori effettuate dall’artista prima dell’uragano e i segni evidenti lasciati dall’attacco delle muffe sull’emulsione, dovuti dall’immersione nell’acqua fangosa durata almeno due settimane. Infine, la regista fece stampare i Super 8 in 16mm con una stampatrice ottica.
Cercando maggiori informazioni sull’artista americana, ho scoperto che è morta tragicamente a New Orleans nel 2007, uccisa una notte di gennaio del 2007 da un intruso entrato in casa. Helen Hill era considerata una promessa del cinema sperimentale americano. Dopo la sua morte, alcuni appassionati del suo cinema e alcuni ricercatori che l’avevano conosciuta, si mobilitarono per salvare i suoi film dall’umidità della Louisiana e dal decadimento fisico dell’emulsione e hanno provveduto a farne alcune copie da conservare in archivi. Qui si può avere un assaggio del paziente lavoro di pulitura delle pellicole effettuato da Helen Hill.
(Fonti: Moving Image Archiving and Preservation – Department of Cinema Studies; SOIMA – Sound & Image Preservation; “Direct-On-Found Footage Filmmaking: Mining the debris of image consumption & co-directing with nature” by Katherine Berger, in Scan | Journal of Media Arts Culture)